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Un'unica voce – Sylvia Plath, Nadia Anjuman e le altre

Un'unica voce  – Sylvia Plath, Nadia Anjuman e le altre   Un'unica voce  – Sylvia Plath, Nadia Anjuman e le altre

.“Un’unica voce – Sylvia Plath, Nadia Anjuman e altre
 libere nell’arte anche a costo di morirne…

Un inebriarsi armonico, improvvisazioni vocali e strumentali per esplorare le note e vivere le emozioni
in poesia, musica e danza

Lo spettacolo viene presentato in prima assoluta a Palermo nel gennaio 2011
quale primo appuntamento della rassegna
“Il suono e le parole” 
III edizione

L’insofferenza all’esistenza quando vivere vuol dire sentirsi oppressi da beceri conformismi, la desolazione, la ribellione, il bisogno di emancipazione, il desiderio di libertà, libertà finanche dalle parole, la voglia di amare, di scegliere, di essere amate: questo e tanto altro ancora è quello che queste poesie ci raccontano, poesie e versi di   haoufis, antichi canti che le donne algerine intonavano durante i bucati presso i ruscelli o nello stendere i loro bucati  nelle bianche terrazze assolate.

Sylvia Plath, maggiore esponente della poesia moderna americana, morta suicida appena trentenne, qui insieme con Nadia Anjuman giovane poetessa afgana (talento e intelligenza le furono fatali, il marito la uccise a botte nel 2005 a soli 25 anni), Aïcha Basri e Nadia Guendouz, autorevoli figure del mondo poetico nordafricano contemporaneo, marocchina la prima, autrice di tante raccolte e personaggio culturale di rilievo nel suo paese, e algerina la seconda, autrice impegnata in gioventù nella guerra per l’indipendenza del suo paese, morta nel 1992, Tzveta Sofronieva, giovane poetessa nata a Sofia ma costretta a lasciare la Bulgaria, talento poetico ampiamente riconosciuto in Germania e non solo, scrive in tedesco e in inglese,  e infine gli antichi haoufis algerini di lontana memoria.

Provenienze diverse è vero, ma la poesia non conosce barriere :« La poesia come passerella fra le lingue, le culture, i destini incrociati di uomini e donne che credono alla magia delle parole e alla loro sublimazione  … la poesia come amore, raggio di luce, bagliore di bellezza che oltrepassa le frontiere e gli ostacoli.», parole di Zineb Laouedj (poetessa e esponente della cultura contemporanea algerina), che con Cécile Oumhani (autrice di romanzi e versi sia in Inglese che in Francese, da sempre impegnata nel portare alla luce dalla coltre del silenzio la voce delle donne) ha curato la raccolta “Côté femme d’un poème l’autre” dalla quale sono tratti i versi proposti in questo recital, insieme con i versi di Sylvia Plath.
« … Un incrocio di strade dove cercare quel che risuona attraverso la diversità delle parole. Nelle prospettive che si aprono da questi incontri si stagliano anche le possibilità del domani, un domani molteplice, forte delle sue differenze, ricco di quell’umanità che tiene unite fra loro come i fili di un tessuto le donne, tutte le donne, e tutto il genere umano, gli uni con  le altre.»: dall’introduzione di Cécile Oumhani alla raccolta “Côté femme d’un poème l’autre”, e questo vale anche per l’intero spettacolo. 
La magia del verso, l’incanto della voce, musica e danza per celebrare l’amore per la poesia e per l’arte, espressione autentica di libertà.

con
le attrici Maria Teresa de Sanctis e Letizia Porcaro
la danzatrice Donatella de Sanctis 
i musicisti Fabio Rizzo (sax e piano), Giovanni Costantino (tamburi a cornice)

luci Guglielno Davì

Ideazione e regia Maria Teresa de Sanctis.

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